giovedì 30 marzo 2017

Le spedizioni punitive (Ottoni e altri personaggi)

Le spedizioni punitive
(Ottoni e altri personaggi)



Un tempo erano la naturale palestra per giovani studenti di conservatorio o il refugium peccatorum di vecchi artisti sul viale del tramonto. Erano soprannominate spedizioni punitive, ma in senso ironico, in quanto la presunta punizione poteva riguardare più che altro gli ignari spettatori.
Si trattava in pratica di realizzare, con pochi mezzi e in brevissimo tempo, una rappresentazione operistica commissionata da piccoli comuni di provincia che beneficiavano di modesti contributi statali. Vi erano poi appositi impresari o improvvisati tali, abilissimi a organizzare compagnia di canto, scenografia ed orchestra a prezzi stracciati, almeno per la maggioranza degli artisti. La formula consisteva in un misto di giovani promesse e vecchi artisti, qualche illustre professore d’orchestra circondato da giovani alle prime armi. Le paghe variavano a seconda del grado professionale, ma nessuno se ne lamentava perché per i più “l’importante era partecipare”.

venerdì 10 marzo 2017

La sordina

La sordina è quell'aggeggio a forma di pera che si inserisce nella campana della tromba. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare essa non serve solamente a suonare più piano: la sordina determina un diverso colore nel suono dello strumento, anzi più colori in quanto esistono diversi tipi di sordina.
Quando il compositore richiede il suo uso scrive un'indicazione sulla parte della tromba, nel punto preciso. Con sordina in italiano, Mute in inglese, Avec sourdine in francese...
Un buon trombettista dovrebbe averla sempre con sé.

Dal libro "Suoni la tromba e intrepido..."

La sordina
Gli orchestrali, in ordine sparso, avevano appena fatto il loro ingresso nella sala tra gli applausi del pubblico, sedendosi ai rispettivi posti. Quindi il violino di spalla si era alzato in piedi e, nel silenzio generale, aveva raccolto il la offerto dal primo oboe. Allora prima gli archi e a seguire i fiati avevano controllato la propria intonazione in un ronzio sommesso. Poi era nuovamente calato il silenzio in attesa dell’entrata del direttore d’orchestra. Alla sua apparizione coincideva un nuovo applauso del pubblico che si sovrapponeva al movimento degli orchestrali nuovamente tutti in piedi. Infine, con un cauto gesto, il maestro invitava gli orchestrali a sedersi con il pubblico nuovamente in religioso silenzio…
Ora tutto è pronto per l’inizio della liturgia e nessuno può accorgersi di un trombettista, seduto nella fila, che guardando distrattamente lo spartito posto sul leggio di fronte a lui improvvisamente ha un sussulto quando i suoi occhi si posano su una parola che inconsciamente determina in lui un violento attacco di sudorazione: avec sourdine.