Le spedizioni
punitive
(Ottoni e altri
personaggi)
Un tempo
erano la naturale palestra per giovani studenti di conservatorio o il
refugium peccatorum di
vecchi artisti sul viale del tramonto. Erano soprannominate
spedizioni punitive,
ma in senso ironico, in quanto la presunta punizione poteva
riguardare più che altro gli ignari spettatori.
Si trattava
in pratica di realizzare, con pochi mezzi e in brevissimo tempo, una
rappresentazione operistica commissionata da piccoli comuni di
provincia che beneficiavano di modesti contributi statali. Vi erano
poi appositi impresari o improvvisati tali, abilissimi a organizzare
compagnia di canto, scenografia ed orchestra a prezzi stracciati,
almeno per la maggioranza degli artisti. La formula consisteva in un
misto di giovani promesse e vecchi artisti, qualche illustre
professore d’orchestra circondato da giovani alle prime armi. Le
paghe variavano a seconda del grado professionale, ma nessuno se ne
lamentava perché per i più “l’importante era partecipare”.