Ci
sono persone, incontrate nel corso della vita, per le quali alle volte si
avverte il rammarico di non averne approfondito meglio la conoscenza. Ricordando
piccoli episodi, magari uniti da un debole filo, riaffiorano allora quesiti e
desideri destinati purtroppo a rimanere tali.
Conobbi
personalmente il maestro di trombone una sera di tanti anni fa durante la prova
dell’orchestra in cui ero stato da poco ingaggiato. Nell’organico stabile non
era compreso quello strumento per cui quando necessitava, veniva chiamato un esecutore
esterno. Il maestro era il primo trombone nell’orchestra del teatro, ma alle
volte trovava il tempo per queste collaborazioni.
Quando
ci presentammo, vista la mia giovane età, mi chiese con chi avevo studiato e
così venni a sapere che il mio maestro era stato suo compagno di conservatorio.
Quel fatto, seppur casuale, contribuì sin da subito a stabilire tra noi una
forma di complicità. Da sempre l’appartenenza alla stessa scuola musicale
rappresentava una vincolo di sicura importanza.