Vincenzo,
come al solito, era in ritardo all’appuntamento.
In
attesa, sul piazzale di Santa Maria della Passione, ero ormai tutto intirizzito
dal freddo.
«Un
traffico pazzesco» disse per scusarsi quando finalmente accostò l’auto.
«C’è
già aria natalizia e siamo solo all’inizio di dicembre. Speriamo almeno di
uscire in fretta dalla città.»
«A
proposito. Dove andiamo?» chiese Vincenzo con la solita aria stralunata.
«Dove
andiamo…» risposi «il concerto è a Saronno... o Seregno… questi posti sono
tutti uguali.»
«Suoniamo
per il premio Pozzoli: dov’è nato costui?»
«Cos’è
un’interrogazione? Guarda, sono stanco morto» dissi io esausto «portami dove
vuoi.»
Questo
più o meno fu il dialogo intercorso tra due colleghi trombettisti che si
dirigevano verso il luogo del concerto.
Si
trattava del concerto di premiazione del Concorso pianistico intitolato ad
Ettore Pozzoli. La sera prima avevano suonato a Milano e ora replicavano nella
città natale del musicista. Appunto: Saronno o Seregno?