venerdì 10 marzo 2017

La sordina

La sordina è quell'aggeggio a forma di pera che si inserisce nella campana della tromba. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare essa non serve solamente a suonare più piano: la sordina determina un diverso colore nel suono dello strumento, anzi più colori in quanto esistono diversi tipi di sordina.
Quando il compositore richiede il suo uso scrive un'indicazione sulla parte della tromba, nel punto preciso. Con sordina in italiano, Mute in inglese, Avec sourdine in francese...
Un buon trombettista dovrebbe averla sempre con sé.

Dal libro "Suoni la tromba e intrepido..."

La sordina
Gli orchestrali, in ordine sparso, avevano appena fatto il loro ingresso nella sala tra gli applausi del pubblico, sedendosi ai rispettivi posti. Quindi il violino di spalla si era alzato in piedi e, nel silenzio generale, aveva raccolto il la offerto dal primo oboe. Allora prima gli archi e a seguire i fiati avevano controllato la propria intonazione in un ronzio sommesso. Poi era nuovamente calato il silenzio in attesa dell’entrata del direttore d’orchestra. Alla sua apparizione coincideva un nuovo applauso del pubblico che si sovrapponeva al movimento degli orchestrali nuovamente tutti in piedi. Infine, con un cauto gesto, il maestro invitava gli orchestrali a sedersi con il pubblico nuovamente in religioso silenzio…
Ora tutto è pronto per l’inizio della liturgia e nessuno può accorgersi di un trombettista, seduto nella fila, che guardando distrattamente lo spartito posto sul leggio di fronte a lui improvvisamente ha un sussulto quando i suoi occhi si posano su una parola che inconsciamente determina in lui un violento attacco di sudorazione: avec sourdine.

Il maestro, intanto, alla ricerca della concentrazione, con gli occhi chiusi, si appresta a dare l’attacco della sinfonia n. 3 di Saint-Saens. Un respiro… e via!
Nel frattempo il trombettista sibila al collega a fianco:
«Ho dimenticato la sordina! Che faccio?».
Il collega sogghigna:
«Vai a prenderla: ci sono 50 misure d’aspetto».
È un attimo: il trombettista si alza, ma con la schiena piegata, sfila dietro ai tromboni e al basso tuba ed esce con passo felpato dalla sala. La musica intanto avanza. Appena fuori della sala il nostro amico scatena una furia da centometrista: corridoio, scala, sala ottoni… sordina!…, nuovamente scala, corridoio. Alt. Un forte respiro. Nuovamente la musica che avanza. Schiena piegata, passo felpato, Basso tuba, Tromboni… ma un piede che si infila malauguratamente tra le gambe della sedia di un collega, un lieve zoppichio e nel movimento scoordinato ecco la sordina lasciare la mano leggermente sudata del trombettista per lanciarsi come un proiettile oltre gli oboi e fagotti e rotolare saltellando in controtempo tra i leggii dei violini secondi (tuttavia senza fortunatamente colpire alcuno), poi finalmente fermarsi tra i piedi di ignaro collega.
Il direttore ha un leggero fremito senza capire (ha gli occhi chiusi) mentre qualcuno tra il pubblico sorride.
Il trombettista, finalmente seduto al suo posto, suda copiosamente.
Il collega violinista, ripresosi dalla sorpresa, con fare furtivo interrompe la sua esecuzione, abbassa l’archetto, raccoglie la sordina e… la passa a un collega vicino, che la passa al secondo oboe (non sta suonando in quel momento), al secondo fagotto, al primo corno e finalmente al proprietario che la riceve con un lieve sorriso sul volto rubicondo.
«Quante sono?»
Quarantotto, quarantanove, cinquanta. Trombe: avec sourdine.


Nessun commento:

Posta un commento